A Tìana, nel fondovalle a circa un Km. dal centro abitato del Comune di Tìana, in località Gusabu, si trova il Museo di archeologia industriale ''Le Vie dell'Acqua'' costituito da un mulino e da due gualchiere siti in località Gusabu sul rio Torrei. Essi costituiscono due esempi di archeologia industriale e rurale, ancora perfettamente funzionanti.
Le gualchiere furono costruite nel ‘700 e venivano utilizzate per la follatura (battitura) dell'orbace, tipico panno sardo ottenuto dalla lana di pecora. Coi grandi magli di legno azionati dall'acqua del Rio Torrei, batteva l'orbace per ammorbidirlo e renderlo impermeabile e più resistente.
Mentre il molino veniva utilizzato per la macina del grano prodotto nelle valli di Tìana.
Gualchiera e mulino vengono messi in funzione durante la visita guidata al sito.
Sono previste attività didattiche per gruppi e scolaresche.
Società di gestione : Cooperativa ''Educare Insieme''
Centro Informazioni turistico 0784 69040 - cell. 3662553122 - mail: educ.insieme@tiscali.it - soc.coop.educareinsiemeonlus@pec.it
Orari di apertura : dal mercoledi alla domenica dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30
L'ORBACE
L'orbace è un antico tessuto ottenuto dalla filatura della lana di pecora mediante una specifica lavorazione. L'orbace è il più antico tessuto sardo che si conosca , se ne produceva in grandi quantità già nel 206 a.c. ed è stato il tessuto della tradizione sarda più usato fino al 1900. Esso era di qualità e fattura diversa a seconda delle categorie sociali alle quali era destinato e al vario uso: da Sistema Museale le Vie dell'acqua su gabbanu o saccu de imboddiare (cappotto del pastore) all'abbigliamento del costume tradizionale.
L'armatura del tessuto è a tela e il colore, tipicamente scuro, è dato con la tintura.
La particolarità dell'orbace, ottenuto selezionando i peli più lunghi durante la fase della cardatura, era quella di aver subìto, dopo la tessitura un processo di follatura che ne provoca l'infeltrimento. Per questo moivo, dopo la tessitura, l'orbace veniva portato nelle gualchiere, is craccheras, passato al bagno e follato a lungo con dei magli di legno azionati da ruote idrauliche lungo il corso dei fiumi. In tal modo infeltriva e diventava impermeabile.
Per ultimo veniva tinto e ciò avveniva usando le colorazioni naturali più facilmente reperibili e più efficaci per ottenere il nero, il marrone , il giallo e il rosso.